Oggi iniziamo un viaggio alla scoperta dei templi più belli della Birmania, che abbiamo soprannominato il paese dalle mille pagode: è probabilmente il paese asiatico con il maggior numero di templi buddisti in Asia… e quindi al mondo!

Toglietevi dalla testa di riuscire a vedere in un unico viaggio tutti i templi più belli, l’impresa è ardua anche solo se vi concentrate in una regione. In una serie di quattro articoli vi portiamo a scoprire i templi da non perdere in Birmania: li abbiamo suddivisi per città/zone, così potete scegliere in base alle tappe del vostro itinerario.

I templi di Bagan

Il primo articolo di questo viaggio all’insegna della spiritualità è dedicato a Bagan, antica città adagiata sulle rive del fiume Ayeyarwady nota per un’area archeologica che conta più di 2000 monumenti buddisti.

Alcuni di questi sono templi perfettamente conservati e aperti al pubblico, altri sono semplicemente delle rovine che spuntano tra il verde di alberi e arbusti. I templi di questa città dall’atmosfera mistica e dal fascino millenario sono location ideali per spettacolari albe e tramonti.

Scegliere quali visitare tra gli oltre 2000 monumenti buddisti di Bagan non è in realtà tanto difficile perché ce ne sono sette che spiccano per bellezza e per importanza storico-culturale. Ecco quindi i sette templi da vedere a Bagan… con un’aggiunta un po’ faticosa ma di cui non vi pentirete!

Shwezigon Temple

Iniziamo alla grande con il tempio Shwezigon, un tripudio d’oro e un capolavoro di simmetrie. È un tempio antichissimo (la costruzione fu completata nel 1086) e per la sua straordinaria bellezza fu preso a esempio per molti altri templi successivi tra cui il celebre tempio Shwedagon a Yangon. Si tratta effettivamente di uno dei più spettacolari e impressionanti della Birmania.

Il tempio Shwezigon fu costruito per volontà del re Anawrahta e completato dal suo successore Kyansittha; per secoli rimase un luogo di raccolta e preghiera dove i re rendevano omaggio alle divinità prima o dopo un’importante battaglia o missione. La funzione originaria del tempio è insita nel nome stesso: “Shwe” significa oro, “zigo” vittoria. Shwezigon divenne anche un centro per il culto dei nat, i dispettosi spiritelli venerati dal popolo birmano.

Il nucleo originario del complesso è un’enorme stupa dorato alto 49 metri con una base quadrata; ogni lato misura 49 metri, come l’altezza dello stupa. Attorno al nucleo originario sono stati costruiti in secoli successivi edifici e padiglioni. Alcuni di questi custodiscono reliquie del Budda e per questo motivo il tempio è un’importante meta di pellegrinaggi per i fedeli, mentre i turisti apprezzano di più lo scintillio delle sue pareti dorate.

Il tempio Shwezigon si trova nel villaggio di Nyaung U, a 5 km in direzione nord-est dalla città vecchia di Bagan.

Ananda Temple

Non contento di aver completato il tempio Shwezigon il re Kyansittha ordinò la costruzione di un nuovo tempio che doveva rappresentare il tempio perfetto.

Completato nel 1105, il tempio Ananda non si può dire che abbia deluso le aspettative del re. Sorprende ancora oggi per la sua grandiosità e per la sua particolare struttura più simile a una chiesa con pianta a croce greca che a un tempio buddista.

Ad aumentare la sua fama e a fare da magnete attira-turisti sono le numerose leggende legate alla sua costruzione. Una di queste racconta che il re voleva farsi seppellire vivo all’interno del tempio ma gli venne impedito da un monaco perché con la sua sepoltura l’edificio avrebbe perso sacralità e sarebbe diventato una tomba.

Htilominlo Temple

Seppur più piccolo e meno famoso di altri templi a Bagan, il tempio Htilominlo è uno dei più belli Merita di essere visto per la sua elaborata facciata in mattoni rossi e la vivacità del mercatino che si tiene all’interno delle mura del tempio.

Il nome del tempio ricorda quello del sovrano che regnò in Birmania dal 1211 al 1230, divenuto re grazie a una buona dose di superstizione. Secondo le leggende un ombrello cadde con la punta rivolta verso di lui e questo fu interpretato come un segnale: tra i 5 figli del re lui era stato scelto per essere il successore.

Dhammayangyi Temple

Dal piccolo e vivace Htilominlo passiamo al più impressionante tra tutti i templi di Bagan: Dhammayangyi, unico per dimensioni, per la sua forma piramidale e per la maniacale cura con cui venne costruito.

La storia di questo tempio è emblematica ed educativa: quando si dice il karma… Fu costruito dal tiranno Narathu, che per diventare sovrano non si fece scrupoli ad assassinare il padre. Fece erigere un enorme tempio pensando in questo modo di compensare il torto fatto, ma non riuscì ad evitare la cattiva sorte a cui la sua spregiudicatezza l’aveva condannato. Dopo soli quattro anni di regno (1167-1171) venne assassinato e il suo tempio, che doveva essere il più grande e il più bello di tutti, non venne mai completato.

Il tempio di Dhammayangyi è in effetti grandioso, ma si può definire bello solo dall’esterno. L’interno è pressoché vuoto, abitato da pipistrelli e reso sgradevole da cattivi odori. Secondo la gente del posto è infestato da spiriti maligni e per questo motivo nessuno si reca nei pressi del tempio dopo il tramonto.

Manuha Temple

Dal tempio del cattivo karma passiamo a quello che è considerato il tempio della tristezza: l’antichissimo tempio Mahuna porta il nome di un re costretto a vivere gli ultimi anni della sua vita in esilio a Bagan.

Con i soldi ricavati dalla vendita di un anello con rubini il re fece erigere un tempio decisamente meno sfarzoso di Dhammayangyi, Shwezigon o Ananda. Osservate le tre statue del Buddha seduto rivolte verso est e cercate i dettagli che furono pensati per riflettere l’angoscia del committente: occhi tristi, labbra serrate in atteggiamento pensoso, un petto ingrossato dalla rabbia trattenuta nel cuore.

Shwesandaw

Noto come lo stupa dei tramonti, Shwesandaw è uno dei templi più visitati di Bagan. Il perché è facile intuirlo: le viste che si possono ammirare dalle terrazze concentriche del tempio sono mozzafiato. Si possono scorgere i templi di Bagan disseminati tra sprazzi di verde e angoli di città mentre in lontananza continua a scorrere il fiume Ayeyarwady.

Per arrivare in cima alla terrazza più alta situata a oltre 90 metri dal suolo occorre salire ripidi e scivolosi scalini, ma i turisti non si fanno spaventare, decisi a godere della miglior vista.

Se volete il meglio del meglio visitate Shwesandaw nella stagione invernale, quando il cielo è più limpido, e fate coincidere l’orario di visita con l’alba o il tramonto. A quell’ora del mattino o della sera in cui il cielo si colora di rosa chi ritiene che la scalata alla terrazza principale sia impresa troppo ardua può restare a terra ad ammirare i mattoni rossi del tempio tingersi di incantevoli riflessi dorati o color salmone.

La punta (hti) dello stupa è una replica; l’originale venne danneggiato dal terremoto del 1975 e si può oggi ammirare al Museo Archeologico di Bagan.

Thatbyinnyu Temple

Finiamo in bellezza il nostro viaggio alla scoperta dei templi più belli di Bagan con l’edificio più alto del sito archeologico: il tempio Thatbyinnyu.

Facilmente visibile da più zone della Bagan antica, questo tempio del XII secolo si distingue dagli altri templi non solo per la sua altezza ma anche per il colore, leggermente più chiaro di altre strutture religiose locali, e per la presenza di finestre e porte che vennero aggiunte alla costruzione originaria in epoche successive.

Le pareti dell’edificio sono cave: date un colpetto e ve ne renderete facilmente conto. Questo stile viene definito “gu”.

Il Monte Popa

Una volta visti i templi di Bagan val la pena fermarsi in zona per vedere il tempio costruito sulla sommità del Monte Popa, a circa 60 km dalla città vecchia.

Popolare meta di pellegrinaggio per i fedeli, è diventato un’attrazione turistica molto nota per la sua scenografica posizione. È stupendo da vedere in ogni periodo dell’anno: quando splende il sole i pinnacoli di templi e padiglioni scintillano d’oro; quando la nebbia o le nuvole nascondono le pendici del monte il tempio sembra magicamente sospeso in aria.

Per salire in cima dovrete salire circa 800 gradini. Questa faticosa impresa verrà allietata da simpatiche scimmiette; al vostro arrivo vi aspettano viste panoramiche mozzafiato e un tempio di culto dei nat.

Un itinerario per vedere i templi di Bagan

Bagan e il Monte Popa sono due tappe del nostro itinerario di viaggio in Birmania “Cultura e spiritualità dal tramonto all’alba“, un viaggio pensato per piccoli gruppi ma che può essere personalizzato per coppie o viaggiatori singoli.

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